Quando si parla di cannabis e di principi attivi si fa riferimento quasi esclusivamente al THC e al CBD. Sono molte infatti le persone che conoscono o hanno anche solo sentito parlare di questi due cannabinoidi.
Tuttavia, essi non sono gli unici.
I componenti attivi della cannabis sono moltissimi, circa 560, presenti in diverse quantità in base alla specie e con diversi effetti sul nostro organismo; è doveroso pertanto scoprire quali sono questi componenti minori, e che ruolo giocano o possono giocare in un futuro.
Il cannabinoide che per eccellenza è stato considerato “minore” e a cui è stata attribuita poca importanza nel tempo, è il CGB, o cannabigerolo, presente in scarsa quantità nelle piante di canapa, ma con infinite proprietà ed effetti, la maggior parte dei quali ancora in fase di studio.
Cos’è il CGB
IL CBG è un cannabinoide non inebriante, che quindi non produce euforia o sensazioni di “high” che sono invece tipici del THC, ma è piuttosto paragonabile al CBD e ai suoi effetti rilassanti “down”.
Nonostante a causa della sua scarsa presenza (meno dell’1%) venga considerato un cannabinoide minore, il CBG è la “madre” degli altri due cannabinoidi.
Le piante di cannabis producono un acido detto cannabigerolo CBG-A, che è appunto il capostipite dei tre principali tipi di cannabinoidi: il tetraidrocannabinolo (THC) il cannabidiolo (CBD) e il cannabicromene (CBC).
Tramite un processo chimico e di biosintesi, questo acido si divide nei tre acidi minori, che a loro volta poi si trasformano nei principi attivi della canapa.
La spiegazione chimica di questo processo è piuttosto semplice: alcuni specifici enzimi presenti nella pianta di cannabis rompono il CBG-A nei tre diversi acidi THC-A, CBD-A e CBC-A. Le tre sostanze vengono poi sottoposte alla luce ultravioletta, e si trasformano nei cannabinoidi che conosciamo.
Durante questo processo chimico il CBG della canapa si disperde e molte volte non ne rimane traccia nella pianta. Altre invece, possiamo ancora trovarlo seppur in basse percentuali.
In generale, se un tipo di canapa contiene alti dosaggi di THC, il CBG e il CBD saranno bassi, e viceversa.
In molti tipi di cannabis il cannabinoide CGB si converte immediatamente in THC o CBD, ed è questa la principale ragione della sua scarsa presenza in moltissime specie di cannabis.
Effetti del CGB
Il corpo umano è interamente costituito dal cosiddetto sistema endocannabinoide, che lavora costantemente per mantenere il corpo in uno stato di equilibrio omeostatico.
I cannabinoidi infatti attivano nel corpo umano dei particolari ricettori. Ogni cannabinoide ha una diversa proprietà rispetto all’altro in diverse parti e funzioni del corpo.
Gli effetti del CGB nella canapa a lungo sono stati sottovalutati, ma oggi sono oggetto di studio parsimonioso con un grande interesse medico; le proprietà del cgb sono molto evidenti riguardo specifici problemi e disturbi del sistema fisiologico.
Ecco alcuni dei suoi principali effetti:
- Riduzione della pressione oculare: i recettori endocannabinoidi sono molto numerosi nel sistema oculare, e per questo il CBG è particolarmente efficace nel trattamento dei glaucomi. Inoltre, è un potente vasodilatatore.
- Riduzione di infiammazioni, soprattutto della zona intestinale.
- Antibatterico: rallenta o ferma la formazione dei batteri, ed è particolarmente efficace contro batteri resistenti alla meticillina, quindi più difficili da debellare.
- Impediscono la crescita dei funghi
- Rilassamento muscolare e stimolazione dell’appetito
- Prevenzione di disturbi e disfunzioni della vescica
- Stimola la crescita delle ossa
- Stimolazione del sonno.
Studi più recenti stanno inoltre tentando di dimostrare come il CGB nella canapa abbia grandi effetti anche nella lotta contro il cancro. Sembrerebbe infatti, che il cannabinoide possa bloccare i recettori che causano la nascita delle cellule tumorali, e rallentare la formazione e crescita di quelle già presenti.
Il cannabinoide CGB
I recenti studi compiuti dagli scienziati hanno portato grandi risultati e innovative scoperte riguardo la cannabis e il CGB.
Attualmente si stanno incentivando e promuovendo gli studi e le ricerche delle proprietà del CBG, sia da solo che in combinazione con altri cannabinoidi, per il trattamento di malattie multiple.
Non essendo il CGB un cannabinoide che altera la percezione, possiede un vastissimo potenziale rango di applicazioni, non solo per le malattie citate nel precedente elenco, ma anche come analgesico, contro la psoriasi, oppure anche come antidepressivo.
Le proprietà del CGB della canapa potranno essere un importante alleato medico e aprire una nuova frontiera in questo campo.
Oggi il problema principale del cannabinoide CGB sono le scarsissime quantità in cui esso è individuabile nelle piante di cannabis. Il cannabinoide infatti è presente soprattutto nei primi stadi del processo di crescita della cannabis, ma viene estratto dai germogli delle piante durante il periodo della fioritura. Molti scienziati stanno tentando di manipolare la struttura chimica della cannabis per poter ottenere piante di canapa con maggiore concentrazione di CBG e minore di THC. E’ stato inoltre scoperto che la canapa industriale produce maggiori livelli di CBG rispetto ad altri tipi comuni.
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I principi attivi della canapa: il THC - La Cannabis Legale · 14 May 2018 at 12:12
[…] THC, insieme al CBD e al CGB, è uno dei principali cannabinoidi presente nelle piante di canapa. I cannabinoidi, che sono circa […]