La canapa leggera è un particolare tipo di canapa che si contraddistingue per il basso contenuto di THC (delta-9-tetraidrocannabinolo).
La legge italiana da poco ha da poco stabilito una soglia percentuale per il contenuto di questa sostanza, al di sotto del quale la cannabis non è illegale e viene considerata “cannabis light”.
La percentuale contenuta è inferiore o pari allo 0,6%, ed è minore rispetto alla soglia stabilita per la coltivazione legale (1%).
I motivi di questa differenziazione sono evidenti: il THC è il principale responsabile del cosiddetto “effetto high” della canapa, che provoca alterazione dello stato emotivo e sensazioni di estrema gioia ed euforia.
Il basso contenuto dell’THC è controbilanciato da un’elevata percentuale di CBD (cannabidiolo).
Il CBD, il responsabile dell’effetto “light” di rilassamento e torpore, prevale nella cannabis light.
Gli effetti della canapa priva di THC dati dalla combinazione dei due elementi sono principalmente rilassanti: per questo essa può essere assunta come sostanza medicinale, in quanto non altera lo stato psico-fisico dell’individuo ma esclusivamente le sue sensazione di stress e nervosismo.

La canapa senza THC nella legge italiana

La legge approvata il 2 dicembre 2016 ed entrata in vigore a Gennaio del 2017, infatti permette la coltivazione e l’utilizzo di un certo tipo di cannabis senza THC; In particolare, citiamo il 5 comma del paragrafo 4 relativo alle sanzioni
“Qualora all’esito del controllo il contenuto complessivo di THC della coltivazione risulti superiore allo 0,2 per cento ed entro il limite dello 0,6 per cento, nessuna responsabilita’ e’ posta a carico dell’agricoltore che ha rispettato le prescrizioni di cui alla presente legge.”
Non solo, la canapa senza THC può essere anche commercializzata e venduta legalmente in italia, ovviamente ai maggiorenni.
Oggi il commercio e la vendita della cannabis senza THC sono molto fruttuosi in italia, sia sotto forma di foglie di cannabis sia come prodotti secondari, come creme, unguenti …

Bisogna inoltre sottolineare che l’articolo 2 della legge, al comma 2, individua tutti i possibili prodotti legalmente ottenibili dalla canapa coltivata
I principali sono:

• alimento e cosmetici (nel rispetto delle discipline del rispettivi settori)
• fornitura di semilavorati, come fibra\canapulo\polveri …
• materiale organico per i prodotti di bioingegneria e bioedilizia
• coltivazione finalizzata alla fitodepurazione dei siti inquinati
• coltivazioni per le attività didattiche, dimostrative e di ricerca

La cannabis senza THC si può acquistare in Italia per uso personale online o nei circa 300 punti vendita autorizzati; In internet il maggiore fornitore è “easy joint”.

Un altro importante punto da sottolineare è quello relativo alle condizioni d’uso della canapa light; ovviamente essa non può essere smerciata a chiunque o rivenduta. Il suo uso è esclusivamente personale.
Questa clausola può recare particolari difficoltà soprattutto se ci si domanda quali siano i limiti entro i quali la cannabis senza THC viene ritenuta “cannabis a uso personale”.
La cannabis che viene ritenuta infatti destinata a una successiva cessione, viene considerata reato di spaccio ed è perseguibile dai 2 ai 6 anni di galera.
Per quanto riguarda appunto il confine tra cannabis per uso personale e cannabis per spaccio, la Corte di Cassazione ha recentemente asserito che si tratta di “spaccio” quando le dosi ricavabili sono nettamente superiori al limiti tabellari da rendere automatico l’esclusione dall’uso personale.
(v. con riferimento a 50,360 grammi di hashish da cui erano ricavabili circa 2.033 dosi medie singole, Cass. Sez. 3, n. 43496 del 02/10/2012, e, con riferimento a 88 grammi netti di marijuana, da cui erano ricavabili circa 200 dosi di sostanza drogante, Cass. Sez. 6, n. 9723 del 17/01/2013).