Il possesso della dose legale di cannabis per uso personale in Italia è una materia complessa che rientra in un’unica grande normativa per le sostanze stupefacenti.
In Italia la disciplina legislativa che regola il possesso e il consumo delle droghe, è il DPR 390\1999 che nel corso degli anni ha subito numerose modifiche, alcune delle quali anche ritenute incostituzionali (come la “Fini-Giovanardi” del 2006, che equiparava il possesso delle droghe leggere a quello delle droghe pesanti, stabilendo eguali sanzioni).
Oggi il decreto con le sue numerose modifiche rimane ambiguo, e di frequente porta membri dei diversi partiti a interrogarsi su una possibile riforma e ristrutturazione.
Il quesito e il tema principale è quello del quantitativo di cannabis consentito, e soprattutto il concetto stesso di cannabis per uso personale. Normative sulla cannabis legale
Possesso di cannabis in Italia
Il possesso di cannabis in italia si differenzia dal punto di vista legislativo a seconda della sua finalità. Essa infatti può essere detenuta per uso personale o per essere ceduta a terzi.
Nel secondo caso, si incorre nel reato di spaccio; le sanzioni sono molto severe, e non viene fatta alcuna eccezione se solo una parte della droga posseduta è destinata allo spaccio e l’altra al consumo personale.
La dose di cannabis viene ritenuta legale, solamente se rientra nel caso di “uso personale”.
La cessione a terzi pertanto, è da considerarsi illegale, ed è un reato non solo amministrativo ma anche penale
Quantitativo consentito di cannabis
Nel caso del possesso di cannabis per uso personale, la questione è un po’ più complessa.
La corte di cassazione ha recentemente stabilito un quantitativo di dose legale massima, oltre la quale non si può più considerare “uso personale”.
Facciamo riferimento a 50,360 grammi di hashish da cui erano ricavabili circa 2.033 dosi medie singole (Cass. Sez. 3, n. 43496 del 02/10/2012) e 88 grammi netti di marijuana, da cui erano ricavabili circa 200 dosi di sostanza (Cass. Sez. 6, n. 9723 del 17/01/2013).
Tuttavia, il quantitativo di dose di cannabis ritrovata non è sufficiente a determinare la responsabilità penale dell’imputato e le relative sanzioni; il giudice dovrà tenere in considerazione altre “circostanze dell’azione” che influenzeranno la sentenza, come il ritrovamento di grandi quantità di denaro, la modalità di presentazione della sostanza in dosi, il rinvenimento di strumentazione finalizzata al confezionamento delle singole dosi, etc.
Tutti questi aspetti concorrono in egual misura nello stabilire se si tratta di una dose legale di cannabis per uso personale.
Il concetto di “dose di cannabis legale” si complica, e và spesso oltre i semplici grammi.
Sanzioni
Possedere una dose di cannabis legale tuttavia non significa essere estranei a ogni possibile problema con la legge, o invisibili agli occhi della polizia.
Il possesso di cannabis per uso personale in italia costituisce un illecito amministrativo; ciò significa che qualora si venisse trovati in possesso di una dose di cannabis legale entro il quantitativo consentito, si verrebbe sanzionati solo in via amministrativa.
Essa non viene mai segnata sulla fedina penale,e il soggetto rimarrà incensurato, perché si riferisce ad una condotta penalmente lecita.
La principale cosa da tenere in considerazione è che in questo modo la banca dati delle forze dell’ordine riporterà una particolare segnalazione, e quindi in caso di un controllo patente o di un secondo controllo, è possibile che chi il soggetto sarà controllato in maniera più attenta
Nel caso in cui la quantità di cannabis superi la dose legale consentita, si prevede una pena da 2 a 6 anni con una multa da € 5.164 ad € 77.468.
Un caso particolare in Italia riguarda la cannabis trovata in possesso durante la guida.
La normativa a tal proposito è molto più severa; consiste innanzitutto nel ritiro immediato della patente per un minimo di 30 giorni, mentre nei 30 giorni successivi si dovranno presentare gli scritti difensivi (nei quali si dichiara e sottolinea la buona fede, la sporadicità del consumo, lo stile di vita regolare, la stabile attività lavorativa, la situazione familiare, la disponibilità di una casa, attività sportive / volontariato / associazionismo).
Le sanzioni e conseguenze di questo illecito amministrativo alla guida sono la sospensione o il divieto di ottenere documenti come la patente di guida, o il porto d’armi, il passaporto e carta d’identità a fini di espatrio, ma anche permessi di soggiorno per gli stranieri.
Infine, riguardo alla coltivazione personale, il limite stabilito dalla Corte di Cassazione è di tre piantine, oltre il quale si instaura un procedimento penale. Inoltre, le piantine devono essere coltivate in modo naturale, senza l’utilizzo di piante o ausili tecnici che ne alterino le caratteristiche aumentando l’efficacia psicoattiva.
Cannabis uso personale
In Italia il particolare tipo di cannabis con THC inferiore allo 0,6% di THC viene considerato “cannabis light”e pertanto legale sia da detenere che da consumare.
Il problema con le dosi di cannabis consentite, è che non viene fatta distinzione tra i due tipi di cannabis. Gli accertamenti riguardano in primo luogo esclusivamente il quantitativo, solo in un secondo momento il tipo.
I problemi sono tanti, e legale soprattutto alle minuziose analisi micro-fisiche necessarie per capire di quale tipo di dose di cannabis stiamo parlando.