La cannabis per uso terapeutico
Esistono diverse tipologie di cannabis, che hanno usi disparati, alimentare, tessile, ma anche bioedilizia, per citarne uno recente. Una di queste tipologie di cannabis è la canapa indica (chiamata anche canapa indiana). Grazie alle sostanze psicoattive che contiene, di cui il principale è il Thc, che hanno un interessante potere curativo, l’utilizzo di questa cannabis per uso terapeutico è sempre più diffuso, anche nei Paesi occidentali, pur rimanendo però un farmaco di nicchia, essendo a livello economico un investimento sconveniente (essendo una pianta non è possibile avere un brevetto su di essa, cosa che impedisce alle grandi aziende farmaceutiche di trarne profitti rilevanti).
Però si sta dimostrando estremamente utile per conciliare il sonno o per alleviare le infiammazioni, si utilizza molto inoltre la cannabis per i dolori causati da alcune patologie.
Cannabis: benefici che se ne traggono
La cannabis per uso terapeutico ha diversi benefici, per esempio gli effetti che ha sul corpo sono:
- Riesce ad alleviare i sintomi dello stress
- Da euforia
- Provoca una azione di rilassamento
- Da tranquillità
- È in grado di diminuire il dolore
- Da un effetto analgesico
- Riduce mal di stomaco, nausea e vomito
La cannabis e i suoi benefici derivano dal complesso di sostanze che la compongono e non dal singolo principio attivo. Per questo non è possibile sintetizzare a livello chimico un farmaco efficace che abbia le stesse capacità curative della normale cannabis per uso terapeutico.
Inoltre recenti studi dimostrano che sempre più persone provano più sollievo tramite l’utilizzo della cannabis a uso terapeutico piuttosto che usando farmaci tradizionali. Un team di medici in un campione di 2400 persone ha scoperto che nel 42% dei casi i pazienti avevano smesso di assumere farmaci a favore dell’utilizzo della cannabis e i benefici che questa dava alle persone.
La cannabis per uso medico
L’utilizzo della cannabis per uso medico si deve principalmente all’azione di Raphael Mechoulam, un biologo e chimico Israeliano.
Raphael è riuscito a scoprire all’interno del nostro corpo, un sistema endocannabinoide. Questo sistema è composto da molecole e recettori che si sviluppano all’interno di tutte le nostre cellule.
Grazie a questi recettori, che svolgono una azione biologica sulle molecole del nostro organismo, il nostro corpo continua con il suo normale funzionamento fisiologico.
Quando però si è in presenza di alcune patologie o di infiammazioni, il sistema endogeno endocannabinoide scoperto da Mechoulam va in deficit. Per questo è necessario intervenire tramite cannabinoidi esterni. È qui che entra in gioco la cannabis per uso medico. Infatti per ristabilire un equilibrio fisiologico è necessario somministrare farmaci adeguati.
Come funziona il processo della somministrazione di cannabis a uso terapeutico? Il cannabinoide arriva alle cellule infiammate, funziona da immunomodulatore, ovvero rimodula la risposta immunitaria delle cellule a cui si lega. La cannabis per uso medico è in grado di risalire agli input negativi ed arrestarli, come nel caso degli attacchi epilettici dove arriva all’impulso nervoso scatenante la scarica elettrica, bloccandolo ed impedendo l’attacco. La cannabis per uso medico presenta anche un lato negativo, che è quello degli effetti psicotropici dovuti al THC contenuto, effetti che però sono relativamente innocui.
La cannabis per i dolori
La cannabis e i benefici che se ne traggono a livello di terapia del dolore sono stati confermati da più parti tramite ricerche di diversi team medici. Uno dei principali usi è quello della cannabis per i dolori articolari, causati da malattie come l’artrite, la gotta o il lupus. Si è infatti scoperto che la cannabis a uso terapeutico su queste malattie provoca una diminuzione del dolore e dell’infiammazione alle articolazioni. Un’altra situazione in cui viene utilizzata la cannabis per i dolori riguarda le malattie neurodegenerative come la Sla o la sclerosi multipla, dove serve come trattamento per gli spasmi. In questi casi la cannabis da benefici effettivi spesso superiori ai normali farmaci tali che chi è affetto da queste patologie riesce a ritrovare uno stile di vita normale.
La cannabis per i dolori viene anche utilizzata nel caso dell’emicrania: uno studio italiano ha documentato che la cannabis ad uso terapeutico riesce a ridurre anche del 40% il mal di testa dovuto sia ad emicrania acuta che ad emicrania a grappolo.
La cannabis per dormire
Uno dei motivi principali dell’utilizzo della cannabis per uso terapeutico è quello di assumerla per risolvere un problema che affligge milioni di persone in tutto il mondo: l’insonnia. Infatti la cannabis riesce ad agire su chi soffre di insonnia, o comunque di problemi simili legati al ciclo del sonno, alla pari dei più diffusi farmaci in commercio che utilizzati per questi problemi, come sonniferi o ansiolitici. Tutto ciò però evitando gli effetti collaterali che spesso si palesano a causa dell’assunzione di questi farmaci.
È importante però scegliere attentamente la tipologia di cannabis per dormire; infatti non tutte le varietà presenti sul mercato influiscono in modo positivo sull’intenzione di dormire anzi, alcune tipologie provocano l’effetto opposto, rendendo più vigili.
La varietà di cannabis per dormire migliore è la Cannabis Indica, la tipologia più indicata di cannabis per uso terapeutico di cui si è già parlato prima. Di questa esistono delle varianti cosiddette ‘notturne’, che consumano il sonno in modo perfetto.
Un effetto collaterale, ma positivo, del consumo di queste varietà di cannabis per dormire è la sinergia che si viene a creare tra il CBN (cannabinolo) della cannabis ed i terpeni, composti contenuti sia nella cannabis che in altre piante, come la camomilla o il luppolo. L’unione dei due crea un ‘effetto sonnolenza’ ancora più potente, quindi bere una camomilla ed assumere cannabis per dormire contemporaneamente può trasformarsi in un sonnifero perfetto.
Sempre riguardo il cannabinolo, recenti ricerche hanno dimostrato che col tempo il THC si degrada, trasformandosi appunto in CBN, che ha un effetto molto più sedativo rispetto al primo. Di conseguenza se si utilizza della cannabis per dormire più stagionata si avrà un effetto maggiore rispetto a varietà più giovani.
Gli effetti della cannabis a uso terapeutico sono molti e sembra che funzionino. La ricerca però deve ancora fare passi avanti in questo campo, a causa anche dell’opposizione legislativa che si trova ancora oggi in molti Paesi del mondo.
1 Comment
La cannabis nel mondo - La Cannabis Legale · 21 May 2018 at 0:31
[…] alcuni dei quali possono essere autorizzati e altri no. Importantissima la distinzione tra uso terapeutico e uso personale, che gioca un ruolo chiave in molti paesi. Dove la cannabis è legale nel mondo […]