Le differenze tra cannabis indica e cannabis sativa

La distinzione iniziale tra cannabis indica e cannabis sativa fu definita dallo scienziato Jean-Baptiste Lamarck, nel 1785. Questa distinzione trovava fondamento nelle sue ricerche.

Ricerche per cui la differenza tra cannabis indica e cannabis sativa è che la prima mostrava delle proprietà curative maggiori ed era anche soggetta ad una maggiore produzione di resina rispetto alla seconda.

Bisogna però specificare una cosa: all’epoca la differenza tra cannabis indica e cannabis sativa era che la seconda si riferiva a quella che oggi noi chiamiamo canapa, ovvero la pianta con concentrazione di THC molto basse.

La cannabis sativa e le sue proprietà

La cannabis sativa delle diverse specie di cannabis è quella che riesce a raggiungere le altezze più elevate grazie alla crescita esuberante; in casi di piante pure a livello genetico possono anche superare i 5 metri di altezza, questo però solo in situazioni particolari; solitamente infatti si aggirano intorno ai 2 – 4 metri di altezza. È una tipologia di erba con degli effetti prevalentemente cerebrali.

I Paesi da cui proviene la cannabis sativa sono quelli attraversati dall’equatore, quindi climi umidi e tropicali con tassi di umidità elevati (ad esempio Indonesia o Thailandia). Queste zone sono i più adatti grazie all’elevato numero di ore in cui la luce solare colpisce il terreno, ore che inoltre subiscono variazioni minime durante il corso dell’anno. È questo che ha permesso alla cannabis sativa di evolversi così fortemente in altezza, anche se come lato negativo i raccolti sono estremamente abbondanti e hanno tempi di fioritura piuttosto lunghi (intorno alle 12 settimane).

Le cime della cannabis indica e della cannabis sativa contengono diverse concentrazioni di THC; in particolare nella specie sativa questa è più elevata e di contro, presenta livelli molto più bassi di CBD. Questo causa effetti inebrianti come euforia, energia e stati di umore positivi, oltre ad una stimolazione dell’appetito.

La cannabis indica e i suoi effetti

La cannabis indica a differenza della cannabis sativa tende ad avere un aspetto più compatto, molto più simile ad un cespuglio con una struttura ad albero di Natale. Infatti le varietà di indica più pure non raggiungono dimensioni superiori ai 2 metri di altezza, contro i 4 metri della cannabis sativa. Hanno un periodo di fioritura molto veloce, di 6-8 settimane.

Questo tipo di cannabis cresce in zone del pianeta molto aride, come il Medio Oriente e l’India, Paese in cui questa varietà è stata scoperta da Lamarck, da questo proviene il suo prefisso ‘indi’. A causa della crescita in queste zone, la piante presenta foglie più tozze e più corte rispetto alla cannabis sativa, inoltre hanno un aroma più pungente. Tutto questo dovuto alle oscillazioni di luce solare a cui sono sottoposte.

Questa tipologia di cannabis produce livelli moderati di THC, mentre al contrario possiede quantità decisamente elevate di CBD.

È famosa la cannabis indica per i suoi effetti come quelli del rilassamento corporeo con aumento della produzione della dopamina, oppure Il sollievo dallo stress e dall’ansia.  La cannabis indica ha effetti anche sulla riduzione della tensione muscolare e l’aumento dell’appettito. Non solo però, la cannabis indica possiede effetti che aiutano ad alleviare la depressione ed anche aiutare contro l’insonnia.
Con la cannabis indica e la cannabis sativa abbiamo quindi differenze sia per quanto riguarda le dimensioni, la struttura, il luogo di provenienza ed anche per quanto riguarda gli effetti che provocano una volta assunte.

La cannabis indica e il cbd

C’è una particolare correlazione tra la cannabis indica e il cbd. Infatti recenti studi hanno scoperto che non è solo la varietà assunta a creare correlazione tra la cannabis indica e gli effetti sull’organismo, ma anche il contenuto di cannabinoidi e terpeni della pianta. Infatti la cannabis indica e il cbd insieme al terpene mircene tendono ad aumentare gli effetti narcotici che la cannabis indica possiede. Questa cosa potrebbe avvicinare gli effetti di cannabis indica e cannabis sativa, se nella varietà sativa sono presenti più terpeni del normale. Gli scienziati continuano a ricercare nuove possibili connessioni tra le diverse varietà di cannabis indica e cbd.

Per poter i prodotti derivati dalla coltivazione della canapa, qui si possono provare alcuni di essi, di qualità variegata.

La cannabis sativa ruderalis

La cannabis sativa ruderalis è relativamente nuova nel campo della genetica e dell’ibridazione delle diverse specie, pur essendo una varietà presente sulla Terra da moltissimo tempo.
Il motivo principale è che la crescita e la resa della cannabis sativa ruderalis è relativamente modesta rispetto alle altre due varietà.

La differenza però con cannabis indica e cannabis sativa è che possiede due proprietà interessanti: la prima è la sua alta resilienza, la seconda è invece l’indipendenza del suo ciclo di fioritura rispetto alle ore di luce a cui questa specie viene sottoposta.
La cannabis sativa ruderalis cresce nelle zone settentrionali del pianeta, ad esempio Russia o Cina, aree che presentano anche temperature molto rigide ed un’esposizione minore ai raggi solari.
Le caratteristiche di questa varietà di cannabis rendono i suoi effetti quasi inesistenti, dato che i contenuti di THC e di CBD sono molto bassi. Però grazie agli incroci selettivi tra la cannabis indica e la cannabis sativa con la cannabis sativa ruderalis si riescono ad ottenere piante che presentano le proprietà migliori di tutte le varietà.

Ricapitolando abbiamo quindi due varietà principali: la cannabis indica e la cannabis sativa ed una varietà secondaria che è la cannabis sativa ruderalis. Tutte e tre si distinguono per dimensioni e quantità di composti presenti all’interno della pianta differenti che causano poi sull’organismo umano effetti differenti.


1 Comment

Le sfide del settore edilizio · 1 February 2018 at 11:20

[…] canapa nel corso della sua crescita assorbe CO2 per fotosintesi. Una casa di 120m2 i cui muri, […]

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